Circle, l'emittente dello stablecoin USDC, ha lanciato un'offerta secondaria di 10 milioni di azioni di Classe A dopo la chiusura del mercato, con gli insider che hanno venduto 8 milioni di azioni. L'annuncio ha provocato un calo del 6% nel prezzo delle azioni di Circle durante le contrattazioni after-hours.
La struttura della vendita comprende 2 milioni di nuove azioni emesse dalla società e 8 milioni di azioni offerte dagli azionisti esistenti. L'opzione degli underwriter si estende fino a 1,5 milioni di azioni aggiuntive. Circle ha depositato un modulo di registrazione S-1 presso la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti per formalizzare la transazione.
Prima durante la giornata, Circle ha comunicato una perdita netta di 428 milioni di dollari per il secondo trimestre, riflettendo costi operativi elevati e investimenti strategici, incluso il suo progetto blockchain Layer-1 recentemente lanciato, Arc. I risultati del Q2 hanno inoltre evidenziato una crescita nella circolazione di USDC ma hanno sottolineato i costi di integrazione in corso per lo sviluppo del protocollo.
Le azioni di Circle sono state scambiate tra $154 e $160 nelle sessioni after-hours dall'IPO, che ha visto il prezzo salire dal valore di quotazione di $31 a un massimo storico di $299. Il calo post-offerta rappresenta una diminuzione di quasi il 50% rispetto ai livelli di picco ma mantiene un incremento di cinque volte rispetto al prezzo di IPO.
Gli analisti di mercato suggeriscono che la vendita secondaria offra liquidità agli investitori iniziali e possa stabilizzare i volumi di negoziazione, ma solleva anche preoccupazioni riguardo alle uscite degli insider e alle pressioni di valutazione. Gli azionisti monitoreranno l'utilizzo dei proventi, in particolare il finanziamento per infrastrutture e iniziative di conformità.
L'offerta segue una tendenza più ampia di società di asset digitali che accedono ai mercati pubblici per finanziare l'espansione, con Coinbase e MicroStrategy tra gli esempi recenti. Gli osservatori notano che le vendite secondarie di azioni possono ricalibrare le aspettative degli investitori, specialmente quando gli emittenti riportano perdite trimestrali considerevoli in un contesto regolamentare in evoluzione.
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