I principali gestori di patrimoni e family office asiatici stanno rapidamente aumentando le allocazioni in criptovalute poiché gli asset digitali sovraperformano gli investimenti tradizionali.
I forti rendimenti nel 2025 hanno attirato richieste da parte di clienti con un patrimonio elevato, spingendo alcuni family office a puntare a esposizioni in criptovalute intorno al 5% del portafoglio totale. UBS riporta che i family office cinesi all’estero sono tra quelli che stanno aumentando le loro partecipazioni, mentre NextGen Digital Venture ha raccolto oltre 100 milioni di USD per un nuovo fondo azionario crypto long–short dopo un guadagno del 375% dal suo predecessore.
I progressi regolamentari hanno inoltre rafforzato la fiducia. Il GENIUS Act statunitense, entrato in vigore nel luglio 2025, e l’ordinanza sulle stablecoin di Hong Kong, attiva dal 1° agosto, hanno creato quadri chiari che incoraggiano la partecipazione istituzionale. Il balzo del prezzo di Bitcoin oltre i 124.000 USD in agosto ha ulteriormente sottolineato i benefici di diversificazione di questa classe di asset, con Fidelity che osserva come la bassa correlazione di bitcoin con azioni e obbligazioni offra una copertura contro le incertezze macroeconomiche.
Le piattaforme di trading e i protocolli hanno beneficiato degli afflussi. HashKey Exchange di Hong Kong ha registrato un aumento dell’85% degli utenti iscritti su base annua a metà 2025, mentre i principali exchange della Corea del Sud riportano una crescita del 17% nel volume totale di trading da inizio anno. Gli investitori avanzati stanno impiegando strategie neutrali al mercato come le basis trades tra spot e futures, oltre all’arbitraggio cross-exchange. Le istituzioni stanno anche adottando strumenti di gestione del rischio on-chain per monitorare concentrazioni e liquidità .
Guardando avanti, gli strateghi patrimoniali prevedono una ulteriore maturazione dei prodotti, inclusi ETF regolamentati e quote di fondi tokenizzate, che potrebbero aprire le criptovalute a mandati istituzionali più ampi. Con il miglioramento continuo delle infrastrutture e dei servizi di custodia, i ricchi asiatici stanno posizionando gli asset digitali come componenti centrali del portafoglio piuttosto che come giochi speculativi marginali.
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