Strategy, precedentemente nota come MicroStrategy, ha ottenuto una vittoria legale grazie alla decisione di un tribunale distrettuale degli Stati Uniti che ha respinto una causa collettiva per titoli azionari che accusava la società di aver fuorviato gli investitori non contabilizzando correttamente le sue partecipazioni in bitcoin. Il reclamo, depositato nel giugno 2025, sosteneva che Strategy avesse applicato in modo incoerente i principi contabili generalmente accettati (GAAP), sopravvalutando le attività digitali nel bilancio e sottostimando le perdite per riduzione di valore.
In un'udienza la scorsa settimana, la giudice distrettuale degli Stati Uniti Elena Kagan ha stabilito che i querelanti non hanno provato dichiarazioni fuorvianti o omissioni materiali nelle comunicazioni della SEC di Strategy. Il tribunale ha osservato che Strategy aveva pienamente divulgato le sue politiche contabili, le procedure di verifica delle riduzioni di valore e la gerarchia del fair value per la valutazione delle attività digitali nelle note ai bilanci finanziari. L'ordinanza della giudice Kagan ha sottolineato che i richiedenti non sono riusciti a dimostrare che eventuali presunte dichiarazioni inesatte avrebbero modificato il “mix totale” delle informazioni pubblicamente disponibili.
Strategy ha acquisito oltre 150.000 bitcoin tra il 2024 e il 2025 nell'ambito della sua strategia di tesoreria, finanziando gli acquisti attraverso debito convertibile e offerte azionarie. L'aggressiva accumulazione di attività digitali da parte della società ha suscitato reazioni contrastanti tra investitori e analisti, alcuni dei quali hanno elogiato l'approccio, mentre altri hanno messo in guardia sul rischio di concentrazione. La causa respinta sosteneva che le valutazioni di fair value di Strategy non riflettessero la volatilità del mercato e avessero così ingannato gli azionisti sulla stabilità delle valutazioni delle sue attività.
Nella sua difesa, Strategy ha presentato testimonianze di esperti da parte di un partner di una delle “Big Four”, che ha dichiarato che le valutazioni di riduzione di valore per le attività crypto sono coerenti con le pratiche di settore e che le misurazioni di fair value secondo l’Accounting Standards Codification Topic 820 (ASC 820) richiedono alle aziende di utilizzare i prezzi di mercato quotati quando disponibili. I documenti del tribunale mostrano che la direzione di Strategy ha coinvolto specialisti esterni nella valutazione per corroborare gli input dei prezzi durante i periodi di rendicontazione di fine trimestre.
A seguito della decisione di rigetto, le azioni di Strategy sono aumentate dell'8% nel trading after-hours, riflettendo sollievo tra gli investitori preoccupati per potenziali danni finanziari e reputazionali derivanti da un contenzioso prolungato. Il CEO Michael Saylor ha rilasciato una dichiarazione affermando che la sentenza “ribadisce la trasparenza contabile e le robuste pratiche di divulgazione della società.”
Il rigetto ha anche implicazioni più ampie per il settore delle attività digitali. Con l’aumento della presenza di partecipazioni crypto nei bilanci aziendali, legislatori e revisori vigilano sull'applicazione coerente dei principi contabili. Il Financial Accounting Standards Board continua a valutare se siano necessarie ulteriori linee guida specifiche per le attività digitali. Nel frattempo, società come Strategy che sono pioniere nelle strategie di tesoreria crypto stanno di fatto testando il quadro normativo esistente.
Pur non escludendo sfide future, la decisione stabilisce un precedente per cui una chiara divulgazione delle politiche contabili può proteggere le società da rivendicazioni simili. La vittoria di Strategy sottolinea l'importanza di una rigorosa rendicontazione finanziaria e può incoraggiare altre società quotate a considerare allocazioni strategiche in crypto senza timore di azioni legali immediate sulla metodologia di valutazione.
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