Un tribunale distrettuale degli Stati Uniti nel Delaware ha rifiutato di concedere al fondatore di Tron, Justin Sun, un ordine di restrizione temporanea e un'inibizione mirati a impedire a Bloomberg di pubblicare informazioni sulle partecipazioni di Sun in criptovalute. Il giudice Colm Connolly ha stabilito che Sun non ha dimostrato alcun accordo vincolante Bloomberg alla riservatezza, né ha dimostrato che la pubblicazione avrebbe rappresentato una minaccia credibile di hacking, phishing, ingegneria sociale, rapimento o lesioni personali.
Il tribunale ha osservato che le stesse dichiarazioni pubbliche di Sun sui social media avevano già rivelato dati più dettagliati sui suoi beni in Bitcoin rispetto a quelli che Bloomberg intendeva pubblicare. Nelle sue istanze, Sun ha affermato che i dati erano"non verificati, riservati e privati", ma il giudice non ha trovato motivi per limitare il mezzo di informazione, sottolineando l'interesse pubblico alla trasparenza e l'assenza di un obbligo legale a prevenire la diffusione delle informazioni.
La causa, intentata da Sun ad agosto, mirava a bloccare la pubblicazione dei dati dell'indice dei miliardari di Bloomberg. Sun ha rinnovato la mozione l'11 settembre dopo che le discussioni preliminari con Bloomberg non avevano risolto la disputa. La decisione del giudice evidenzia la difficoltà di invocare diritti alla privacy contro le libertà della stampa consolidate, specialmente quando il richiedente ha volontariamente condiviso informazioni simili.
Gli esperti legali suggeriscono che Sun potrebbe perseguire rimedi alternativi, come azioni per diffamazione se emergessero inesattezze, ma la soglia per tali azioni rimane alta. La sentenza è in linea con i precedenti che proteggono il reportage giornalistico su informazioni di interesse pubblico, incluse le dichiarazioni finanziarie di persone di rilievo.
Il caso riflette le tensioni in corso tra le rivendicazioni di privacy da parte di figure pubbliche e il ruolo dei media nella responsabilità finanziaria. Con l'aumento dell'attenzione sulle partecipazioni in criptovalute, i tribunali potrebbero sempre più bilanciare la privacy individuale con la trasparenza nelle dichiarazioni relative ai beni digitali. Ulteriori appelli o nuove strategie legali da parte di Sun potrebbero influenzare la giurisprudenza futura sulla rendicontazione della ricchezza in criptovalute.
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