I dati on-chain iniziali sembravano indicare un aumento significativo delle vendite da parte dei detentori a lungo termine di Bitcoin (LTH), suscitando preoccupazioni per una perdita di fiducia degli investitori. Tuttavia, analisi successive indicano che gran parte di questo movimento è derivata dal riorganizzazione interna degli UTXO di Coinbase, non dalla liquidazione reale delle posizioni.
Alla fine di novembre, Coinbase avrebbe spostato quasi 800.000 BTC tra deposito a freddo e portafogli attivi, azzerando di fatto i timestamp degli UTXO. Questo processo ha gonfiato artificialmente le metriche che monitorano i Bitcoin detenuti oltre un anno, portando a una interpretazione errata del comportamento dei detentori a lungo termine.
Quando i trasferimenti correlati agli scambi vengono rimossi dal dataset, i tassi di vendita dei detentori a lungo termine tornano a livelli coerenti con i cicli di mercato precedenti. Questa normalizzazione sottolinea modelli di vendita costanti, piuttosto che guidati dal panico, tra gli investitori a lungo termine.
Gli indicatori on-chain supportano ulteriormente una narrativa di accumulazione. Il NVT Golden Cross ha recentemente segnalato che il valore della rete supera l'attività transazionale, precursore storico dei punti di inflessione dei prezzi favorevoli alle fasi di accumulazione. Nel frattempo, l'Indice di Forza Relativa di Bitcoin ha raggiunto una zona di ipervenduto prima di rimbalzare, indicando una potenziale ripresa nel breve termine.
Gli analisti osservano che queste tendenze riflettono un mercato in maturazione con una partecipazione istituzionale in aumento e riallocazioni strategiche delle riserve. Sebbene la volatilità nel breve termine possa persistere, l'assenza di vendite di panico su larga scala da parte dei detentori a lungo termine preannuncia una maggiore stabilità di Bitcoin e un potenziale aumento del prezzo verso gli obiettivi di fine 2026.
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