Il 18 agosto 2025, l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha pubblicato una consultazione che delinea le regole preliminari che limiterebbero significativamente la capacità dei fornitori di servizi di asset cripto non appartenenti all'UE di offrire servizi direttamente ai clienti all'interno dell'Unione Europea. La proposta dell'ESMA affronta preoccupazioni riguardanti l'arbitraggio regolamentare, la protezione degli investitori e i rischi per la stabilità finanziaria associati alle operazioni cripto transfrontaliere.
Secondo il regime proposto, le società cripto stabilite al di fuori dell'UE sarebbero tenute a istituire una filiale o sussidiaria locale in uno Stato membro dell'UE e ottenere una licenza completa ai sensi del regolamento sui mercati delle crypto-asset (MiCA) prima di fornire servizi come custodia, trading, staking o emissione di token. Questo requisito è concepito per garantire che le funzioni operative critiche — inclusi governance, conformità e gestione dei rischi — siano supervisionate dalle autorità locali e soggette ai quadri giuridici dell'UE.
ESMA ha sottolineato che i fornitori stranieri spesso beneficiano di costi regolatori inferiori e di una supervisione più debole nelle loro giurisdizioni di origine, creando una concorrenza sleale per le società con sede nell'UE e esponendo gli investitori europei a servizi che potrebbero non rispettare standard equivalenti. Le regole preliminari imporrebbero inoltre che i wallet custodial siano ospitati su server situati all'interno dell'UE e che i registri delle transazioni siano accessibili ai regolatori europei in ogni momento.
I partecipanti al mercato hanno espresso preoccupazioni sull'impatto potenziale su liquidità e innovazione qualora le società internazionali ritirassero i servizi o si ristrutturassero per conformarsi. Le associazioni di settore hanno chiesto un'implementazione graduale e eccezioni per attività a basso rischio. ESMA ha aperto una consultazione pubblica della durata di tre mesi, al termine della quale finalizzerà la proposta e la sottoporrà alla Commissione Europea e agli Stati membri dell'UE per l'approvazione formale. Se adottate, le nuove regole potrebbero entrare in vigore a metà 2026, segnando un passo significativo verso l'armonizzazione della regolamentazione cripto nel blocco.
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