Il trading di Bitcoin nei mercati asiatici è iniziato in calo a causa dei nuovi dazi USA e di un ampio realizzo di profitti da parte delle balene, esercitando una pressione al ribasso. La società di analisi dati on-chain CryptoQuant ha riportato una terza grande ondata di realizzi di profitti alla fine di luglio, con guadagni realizzati compresi tra 6 e 8 miliardi di dollari. Bitcoin è stato scambiato vicino a 115.300 dollari, rappresentando una perdita giornaliera del 2,3%, mentre gli afflussi agli exchange sono aumentati poiché i principali detentori hanno ruotato verso il fiat.
Ethereum ha registrato il suo miglior mese dal 2022, guadagnando oltre il 50% a luglio grazie a una forte domanda istituzionale e a flussi record verso ETF spot superiori a 5,3 miliardi di dollari. Nonostante questo slancio, gli indici azionari asiatici come il Nikkei 225 hanno aperto in calo, e anche i futures statunitensi su S&P 500 e Nasdaq sono scivolati per timori di interruzioni commerciali e venti contrari macroeconomici. L'ambiente più ampio degli asset rischiosi è rimasto cauto mentre i mercati attendevano i dati americani sull’occupazione non agricola per indicazioni sulla direzione della politica della Fed.
L'analisi storica mostra che le fasi di realizzo di profitti spesso precedono periodi di consolidamento di due-quattro mesi prima della ripresa dei trend rialzisti. La continua prevalenza di vendite realizzate da nuovi gruppi di balene — accumulatesi negli ultimi 155 giorni — e i corrispondenti picchi nelle metriche del rapporto di profitto sull'output speso (SOPR) suggeriscono un ciclo toro maturo. I trader monitoreranno i livelli di supporto intorno a 115.000 dollari per Bitcoin e i dati chiave sull'inflazione e sull'occupazione per valutare la prossima direzione degli asset digitali e dei mercati globali correlati.
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