Il CEO di Tether Paolo Ardoino ha affrontato le speculazioni su una possibile liquidazione di Bitcoin chiarendo che la societĂ non ha venduto nessuna delle sue partecipazioni in BTC nonostante rapporti suggerissero il contrario.
La controversia è nata dopo che lo YouTuber Clive Thompson ha segnalato una diminuzione da 92.650 BTC nel Q1 a 83.274 BTC nel Q2, citando le attestazioni del Q2 di BDO come prova di una grande svendita.
In risposta, Samson Mow, CEO di Jan3, ha spiegato che Tether ha trasferito 19.800 BTC a un'iniziativa appena formata, Twenty One Capital (XXI), inclusi 14.000 BTC a giugno e 5.800 BTC a luglio.
Ardoino ha ribadito che questi movimenti rappresentano un'allocazione strategica degli asset piuttosto che una riduzione del portafoglio, sottolineando l'impegno di Tether a diversificare i profitti in asset rifugio.
Secondo i dati di BitcoinTreasuries.NET, le partecipazioni totali di BTC di Tether ora superano le 100.521 monete, valutate oltre 11,17 miliardi di dollari ai prezzi di mercato attuali.
Ardoino ha pubblicato su X: “Mentre il mondo continua a diventare più buio, Tether continuerà a investire parte dei suoi profitti in asset sicuri,” sottolineando la strategia a lungo termine di riserva dell’azienda.
Ha confermato che le allocazioni continueranno tra Bitcoin, oro e terreni, riflettendo un modello di riserva ibrido volto a mitigare il rischio sistemico.
La chiarificazione è arrivata dopo speculazioni sugli investimenti in oro da parte di El Salvador, che ha recentemente acquisito 13.999 once troy d’oro per un valore di 50 milioni di dollari, segnando il primo acquisto di oro della nazione dal 1990.
La mossa di diversificazione di El Salvador ha parallelo con la strategia di Tether, anche se le due azioni rimangono gestite indipendentemente dalle rispettive istituzioni.
Il portavoce di Tether ha sottolineato che le riserve di stablecoin mantengono un portafoglio di alta qualitĂ , con valute fiat e strumenti del Tesoro a breve termine che formano il nucleo di sostegno dei token USDt emessi.
Gli analisti del settore osservano che la fiducia del mercato negli emittenti di stablecoin dipende da pratiche trasparenti di prova delle riserve e da una chiara distinzione tra tesorerie operative e garanzie collateralizzate.
Si prevede che la chiarificazione allevierĂ le preoccupazioni del mercato riguardo a potenziali pressioni di vendita da parte di uno dei piĂą grandi detentori aziendali di Bitcoin.
La ricerca di BloomingBit indica che i detentori aziendali controllano circa il 5,2% del totale di BTC in circolazione, rendendo le azioni di Tether particolarmente influenti sulle considerazioni di liquiditĂ del mercato.
Nel frattempo, i volumi di trasferimento delle stablecoin hanno raggiunto nuovi massimi giornalieri in un contesto di incertezza, suggerendo che i trader hanno cercato alternative in dollari onchain per gestire il rischio a breve termine.
Gli osservatori regolatori segnalano discussioni in corso a Washington D.C. riguardo ai quadri normativi per le stablecoin che potrebbero imporre requisiti di capitale e standard di revisione agli emittenti.
Se approvate, le nuove normative potrebbero formalizzare le regole di composizione delle riserve, influenzando il modo in cui aziende come Tether strutturano le loro allocazioni patrimoniali.
Gli indicatori di sentiment di mercato, inclusa la velocitĂ delle transazioni onchain e i flussi netti di stablecoin, hanno mostrato resilienza dopo la chiarificazione di Ardoino, con i volumi di trading di USDT che si sono stabilizzati attorno ai 50 miliardi di dollari al giorno.
Nonostante occasionali ondate di FUD, le aziende di stablecoin continuano ad espandere i loro bilanci, con gli asset di sostegno combinati di Tether che ora superano gli 85 miliardi di dollari in riserve totali.
Investitori e regolatori monitoreranno attentamente le future attestazioni per ulteriori conferme dell'integritĂ e trasparenza delle riserve.
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